Libri di testo consigliati dall'autore della trattazione,
per approfondire le prorie conoscenze sul programma Apollo:
Precisazione importante! I libri di approfondimento elencati sopra sono stati scelti e consigliati ai gentili lettori tra i tanti esistenti sul mercato, solo per la loro chiarezza e completezza degli argomenti trattati. Pertanto, si specifica che l'autore non percepisce nessun genere di compenso dall'editore, dallo scrittore o dal fornitore indicato. Ogni persona interessata è libera di acquistare questi testi dove meglio lo ritiene opportuno.
Sento dire spesso dai complottisti, che la NASA non ha mai rilasciato al pubblico il libero accesso ai dati sulle missioni Apollo. Alcuni addirittura, sostengono che questi dati sono riservati a pochi o addirittura non disponibili affatto. Secondo le loro teorie quindi, sarebbe proprio questa la chiave che deve spingere a credere al complotto ...
Questa naturalmente non è la veridicità degli eventi, ma solo il loro discutibile parere mirato a creare quel velo di mistero, necessario a creare terreno fertile alle loro teorie. I siti internet della NASA, infatti, sono pieni di foto, dati, schemi e disegni del progetto Apollo, che tra tutte le missioni con equipaggio umano, che hanno solcato lo spazio sino ai nostri giorni, è senz'ombra di dubbio il più documentato della storia. Esistono numerosi libri, scritti da scienziati, opinionisti e giornalisti di tutto riguardo , che raccontano l'epopea umana sulla Luna, ma questi per la maggiore, sono scritti in lingua inglese e in linguaggio tecnico aerospaziale, quindi, non sempre accessibili al pubblico profano. Un libro che secondo il mio modesto parere i teorici del complotto farebbero bene a leggere è: "Apollo The definitive Sourcebook". Un vero capolavoro scritto dagli ex giornalisti scientifici della NASA: Richard W. Orloff and David M. Harland (in lingua Inglese) e pubblicato dalla "Springer - Praxis", che raccoglie passo per passo, in maniera meticolosissima, tutti i punti e i dati che hanno caratterizzato il programma Apollo, suddivisi di missione in missione, compresi i fallimenti e i test di prova nelle sue 635 pagine. Un altro capolavoro di tutto rispetto, scritto sempre in lingua inglese, ma che racconta punto per punto, come la NASA ha conquistato la Luna con il programma Apollo, è il libro "How Apollo flew to the Moon" di W. David Woods e pubblicato sempre dalla "Springer - Praxis". Nelle sue 412 pagine, un viaggio esaltante, che guida il lettore a scoprire come funzionava la tecnologia e la matematica, che ha permesso all'uomo di raggiungere il nostro satellite naturale. Chi volesse approfondire ogni aspetto costruttivo e tecnico della capsula Apollo, del modulo di servizio o del modulo lunare, può procurarsi i libri di Scott P. Sullivan: "Virtual Apollo" e "Virtual LEM". Questi bellissimi libri scritti in inglese, raccolgono spettacolari disegni in 3D delle navicelle utilizzate nel programma Apollo. Gli schemi a colori presenti nelle pagine sono talmente precisi nel dettaglio e nelle illustrazioni di funzionamento delle parti che costituivano i moduli, da meritare appieno l'attenzione del pubblico interessato. Chi invece vuole approfondire come nacque la tecnologia informatica necessaria a raggiungere la Luna nel 1969, può procurarsi il bellissimo libro di David A. Mindel: "Digital Apollo". Questo libro infatti, illustra come è stata sognata e realizzata la tecnologia digitale che ha permesso agli ingegneri del MIT, di costruire il primo computer spaziale della storia, noto come AGC (Apollo Guidance Computer). Tra le pagine del libro tutti i trucchi escogitati per realizzare i primi circuiti integrati della storia, nonché il listato del primo software, necessario ad elaborare le informazioni digitali del programma spaziale Apollo. Un altro capolavoro da non perdere è senza ombra di dubbio il libro scritto da Jim Lovell e Jefrey Kluger: "Lost Moon", che racconta la sfortunata avventura dell'Apollo 13 vissuta in prima persona dall'astronauta Jim Lovell. Nelle pagine di questo libro scritto in inglese, tutti i particolari tecnici della missione umana con equipaggio che rischiò di trasformarsi in tragedia per l'esplosione di un serbatoio di ossigeno nel modulo di servizio. Infine per chi invece volesse approfondire con cura ogni missione Apollo, non disdegnando anche qualche CD ROM allegato e contenente dati, diagrammi, foto, report e video di ogni genere, può ricorrere alla completissima collana "Apollo - The NASA Mission Reports" della Apogee Books (sempre in inglese). Chi desidera invece approfondire l'argomento senza mettere mano al portafogli, consiglio di accedere ai numerosissimi siti web della NASA, contenenti tantissimo materiale gratuito. I loro links sono elencati nel frame di sinistra di questo sito, alla voce: "Apollo On line". Alcuni dei manuali più belli li potete scaricare anche dalla nostra sezione Download.
La teoria luna-complottista della beffa:
L'uomo è mai andato sulla Luna?No, dicono! Tutte le missioni Apollo furono simulate perchè all'epoca la NASA non possedeva la tecnologia necessaria per effettuare una missione simile. Spinta però dalla necessità di battere i Sovietici nella corsa alla Luna ed affermare la supremazia tecnologica USA sopra quella URSS, il governo statunitense architettò insieme alla NASA, la più grande beffa del secolo, simulando in basi segrete del paese (forse nella tanto citata Area 51), quella che doveva essere la più pericolosa, esaltante e storica avventura in cui l'umanità si fosse mai imbarcata. Le missioni Apollo avrebbero avuto secondo i teorici del complotto, circa la stessa trama del film "Capricorn One" del 1978, in cui si simulava l'atterraggio di un equipaggio su Marte. I luna-complottisti, infatti, asseriscono che le cose sarebbero andate più o meno così anche per il progetto Apollo, anche se a mio avviso, farebbero bene a riguardarselo dall'inizio, proprio perchè: un conto è guardare un film e trarne le giuste conclusioni, un altro è guardare lo stesso film e interpretarlo anomalmente. Perchè dico questo? Semplicemente perchè il bellissimo film "Capricorn One" manda un messaggio chiarissimo a tutti, ovvero, che un'enorme montatura come poteva essere la realizzazione di un finto sbarco su Marte, non poteva essere assolutamente contenuta e la verità celata dietro la finta impresa, si sarebbe fatta strada ben presto ad ogni costo, sino a raggiungere l'orecchio di tutta l'opinione pubblica. Proprio per questo motivo, il programma Apollo, dimostra la sua totale veridicità, dato che a 40 anni dal primo sbarco nessuna "verità alternativa" (a parte le teorie che stiamo andando ad analizzare e facilmente smentibili), si è mai fatta strada. Anzi! Prendere d'esempio il film "Capricorn One" per rafforzare le tesi complottiste, serve solo a smentirle ulteriormente!
Tutte le loro teorie in merito all'argomento Apollo, infatti, non si basano mai e poi mai su dati scientifici dimostrabili. Anzi! I teorici del complotto se possono ne stanno il più lontano possibile, propinando al prossimo i loro dogmi senza alcuna riserva e senza mai fornire le fonti da cui li attingono; fatta eccezione per qualche raro e buffo web-link (immancabilmente scritto da altri luna-complottisti) che riporta sempre e soltanto i soliti fatti triti e ritriti, ormai ampliamente smentiti dalla comunità scientifica internazionale. Tutto questo dimostra secondo il mio personale punto di vista, la loro totale malafede. Lo scopo dell'azione complottista, infatti, non è mai quello di fare "informazione alternativa" somma e misurata, cercando magari di sbugiardare al mondo i più grossi intrallazzi celati dietro ai governi, denudandone così il potere, come il giornalismo d'inchiesta richiederebbe. Anzi! Un complotto viene sempre creato per voglia di fama. Per la voglia di divenire un Guru dell'argomento "diversivo", omaggiato e riverito da flotte di fans e perchè no, foraggiato dalle TV locali sempre di più alla ricerca di un modo alternativo di fare audience ... ma soprattutto ... per il ricchissimo interesse economico che ne può derivare. Dietro ad un complotto, infatti, c'è sempre un libro da vendere, una collezione di DVD da compare, ottimi vettori per inoculare alla massa quella voglia di "mistero a tutti i costi", tipica della nostra società moderna, costituita da un pubblico sempre più annoiato e sempre più recettivo a questo genere di cose . Basta accendere la TV o navigare su internet per rendersene conto: ce n'è per tutti i gusti! Ma è soprattutto attraverso il web che i teorici del complotto lunare sono riusciti a creare il loro vero e proprio business, dichiarando al mondo d'aver trovato le prove che l'uomo non è mai andato sulla Luna. I punti su cui si basano le loro teorie sono riportati di seguito e rappresentano i capisaldi su cui si regge la loro teoria e di cui dimostreremo ben presto la totale inconsistenza:
- Tutte le foto scattate dagli astronauti sulla Luna, sono senza stelle ...
- Tutte le ombre fotografate convergono! Come è possibile?
- Le aree in ombra delle fotografie non sono completamente nere! Come è possibile?
- L'orizzonte, nelle foto Apollo, è troppo vicino per essere reale ...
- Nelle foto la bandiera è senz'ombra; nei filmati sventola. Com'è possibile se sulla Luna non esiste aria?
- Sotto il motore di discesa del LEM, manca il cratere di atterraggio!
- Ci sono tante anomalie nel video che ritrae il LEM dell'Apollo 17 decollare dalla superficie lunare ...
- Sulla Luna esistono temperature e radiazioni letali per l'uomo ...
- La maggior parte delle foto dell'Apollo presentano evidenti ritocchi ...
- Le missioni lunari furono troppo perfette per essere vere ...
- Gli astronomi non rivolgono mai i loro potenti telescopi sulla Luna. Forse per evitare di scoprire la verità?
Analizziamo ora punto per punto, le presunte prove luna-complottistiche, dimostrando come all'occhio scettico, possono sembrare inverosimili e prive di fondamento scientifico.
Ringraziamenti speciali:
Alla stesura di alcuni passi della seguente trattazione ha collaborato attivamente anche Davide Andreani, amico, nonché Segretario del Gruppo Astrofili Columbia e vice-amministratore del sito. Vanno a lui i miei più sentiti ringraziamenti per l'aiuto e l'appoggio fornitomi, nella ricerca e nell'elaborazione di alcuni temi.
Desidero ringraziare vivamente anche l'amico Giuseppe De Chiara, di Telespazio Napoli per avermi gentilmente concesso alcuni disegni, alcune foto e alcuni grafici del volo a zero G, compiuto da lui stesso con l'Airbus 300 dell'ESA. Nato a Napoli nel 1968 e da sempre è appassionato di aeronautica e spazio. Nel 1992 ha partecipato con un gruppo di studenti europei al progetto del satellite "Ecowatcher" presso ESA/ESTEC in un programma congiunto ESA/Euroavia. Nel 1996 si è laurato in architettura con una tesi in campo spaziale, avente come tema il progetto di un sistema di trasporto lunare integrato, in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria Aerospaziale di Napoli. Dal 1998 lavora presso Telespazio Napoli dove ha partecipato a numerosi progetti di ricerca ed a due campagne di volo parabolico con l'ESA. Dal 1997 collabora attivamente con la Facoltà di Ingegneria Aerospaziale della "Federico II" di Napoli dove tiene un seminario annuale sulla configurazione dei veicoli spaziali abitati. Da molti anni è attivo nel campo della grafica specializzata in tematiche aerospaziali ed i suoi disegni sono stati utilizzati in pubblicazioni nazionali e internazionali.