La personalità introversa
degli astronauti lunari (Moon Walkers) ...
Molto spesso, la personalità degli astronauti dell'Apollo, è stata descritta come introversa, sfuggevole e inspiegabilmente riservata. Molti luna-complottisti, infatti, hanno cominciato a screditare le missioni Apollo, proprio considerando negativo e alquanto strano questo fatto. I teorici del complotto, infatti, ritengono che l'atteggiamento chiuso e fin troppo riservato degli astronauti che camminarono sulla Luna, ma anche quello delle loro famiglie, sia da attribuirsi al fatto che essi temano un confronto troppo ravvicinato con il pubblico, che ne possa facilmente evidenziare lo stress psicologico, maturato dall'essere stati protagonisti di una beffa colossale. Tanti, sbagliando, confrontano gli astronauti odierni con quelli dell'epoca, ritenendo che quelli di oggi non temono l'approccio con la gente e sono sempre pronti, a differenza di quelli dell'Apollo, a raccontare le loro gesta spaziali. Innanzitutto, è importante precisare che non si possono assolutamente confrontare gli astronauti dell'era Apollo con quelli dello Space Shuttle!
La differenza che esiste tra le due categorie, infatti, è paragonabile a quella che esiste tra il giorno e la notte. Gli astronauti odierni provengono quasi tutti dalla ricerca scientifica e dalle Università e sono prevalentemente dei civili. Tutto questo si può riassumere con due parole: sono scienziati. Gli astronauti dell'Apollo invece, appartengono ad un'era storica passata, il cui contesto è riassumibile sempre con due parole: "Guerra Fredda". Cosa significa questo? Non possiamo certo dimenticare che all'epoca delle missioni lunari era pienamente in atto una sfida tecnologica orientata allo spazio tra le due superpotenze mondiali USA e URSS. La tecnologia dell'epoca, infatti, era in piena evoluzione e si creavano per la prima volta, veicoli sperimentali destinati al volo nello spazio. Per collaudarli, risulta chiaro, non si poteva affidarli ad ingegneri o a personale civile con nessuna esperienza di volo estremo e quindi si rese assolutamente necessario affidare queste macchine a uomini preparati a tutto, ovvero ai piloti collaudatori. Dato che era richiesta anche la massima segretezza (per proteggere i segreti spaziali nazionali dal KGB Sovietico), questi si potevano arruolare solamente da un posto ben preciso: l'esercito. Tutti gli astronauti del programma spaziale americano (Mercury,Gemini eApollo), con l' eccezione di Neil Armstrong (l'unico pilota civile che lavorava già da anni per la NASA, prima del suo storico "primo passo lunare"), erano ufficiali attivi dalla marina e dall'aeronautica statunitense.
Essi non erano semplici soldati, ma colonnelli e capitani di gran carriera, i migliori piloti collaudatori della loro generazione. Risulta ben chiaro ora il perchè di queste personalità così poco loquaci. Provenivano tutti da un ambiente dove la discrezione era prassi di ogni giorno, dove un segreto aveva valore inestimabile, dove parlare troppo non era permesso e dove la missione e la patria valevano la vita. Questa profilo (ricercato dalla NASA negli uomini arruolati che dovevano divenire astronauti), era inflitto da un duro addestramento militare ed era talmente radicato in loro, che si protraeva anche nella loro vita normale, rendendo questi uomini schivi e riservati, al cospetto del pubblico esterno. Anche le loro famiglie entravano in questa sfera di influenza.
Neil Armstrong, come dicevo prima, a differenza degli altri fu l'unico civile ad entrare nel programma spaziale. Egli era comunque un abile e affidabile pilota collaudatore della NASA e aveva volato per migliaia di ore a bordo di apparecchi sperimentali (come X15) per conto dell'agenzia spaziale americana. Egli aveva la stessa personalità degli altri piloti e a dire di chi lo conosceva prima del programma Apollo, godeva già allora di una personalità altamente introversa. Probabilmente fu mandato sulla Luna per primo, proprio perchè era l'unico civile in mezzo a tanti militari e in un momento tanto importante per quanto riguardava la propaganda liberale e capitalista degli USA, come lo sbarco sulla Luna del primo uomo, sembrava giusto che a farlo non fosse un militare.
Infine va detto che non è assolutamente vero che gli astronauti della Luna sono scomparsi dalla scena occultandosi dietro a scrivanie prestigiose di importantissime aziende private degli USA. Certo quando tornarono dalla Luna, alcuni poterono aspirare a tanto (soprattutto quelli che per primi compirono qualche primato), ma la maggior parte, finito il programma spaziale, si ritrovarono a dover ricominciare la propria vita da zero, vivendo tranquillamente senza tanti soldi da spendere. Alcuni di loro, hanno anche un sito web: cliccare qui sotto per credere!
Altri continuano tuttora ad apparire in pubblico, partecipando molto spesso come ospiti d'onore a eventi o manifestazioni che si svolge negli USA o in giro per il mondo. Provate a scrivere i loro nomi su Google per farvene un'idea, oppure cliccate qui: verrete collegati con il sito di Colletion Space. Nella pagina delle news, è riportato il riassunto della serata di gala, tenutasi negli USA in occasione della "prima" del nuovo film 3D della IMAX "Magnificent Desolation". Una gran parte dei Moonwalkers ha partecipato come ospiti d'onore. Questo meraviglioso film, che ho avuto l'onore di vedere personalmente durante il mio viaggio al Kennedy Space Center nel 2007, è interamente dedicato all'esplorazione umana della Luna svoltasi nell'ambito del programma Apollo. Ma questo film, non è l'unico che parla dell'epopea lunare. Se si cerca in internet, se ne potranno trovare altri, alcuni dei quali, tradotti anche in italiano, come la serie: "Dalla Terra alla Luna" ("From the Earth to the Moon" in lingua originale), prodotta dall'attore Tom Hanks, con la collaborazione dei Moonwalkers.
Un classico esempio di vita attiva post-Luna è David Scott, il comandante di Apollo 15. Egli è stato consulente tecnico per la realizzazione del prestigioso film "Apollo 13" di Ron Howard e anche del serial televisivo sopraccitato: "From the Earth to the Moon". In questi films ha partecipato come attore e produttore l'attore Tom Hanks di cui Scott è un caro amico. Anche John Young di Apollo 16 non ha abbandonato la scena. Lavora tuttora come consulente scientifico spaziale per la NASA. Altro Moonwalckers da non dimenticare è Alan Bean di Apollo 12. I suoi quadri (è diventato un pittore), illustrano l'epopea spaziale e sono esposti in tutto il mondo. Alcuni di questi sono famosissimi in quanto su di essi è stata versata un po' di polvere lunare. L'autore l'ha ricavata dagli effetti personali contaminati con essa, durante la sua permanenza sulla superficie selenica.
Per chi vuole approfondire di più l'argomento sull'attuale vita privata degli astronauti, consiglio la lettura del libro "Polvere di Luna" di Andrew Smith, un giornalista inglese che nel suo libro ha raccolto le biografie dei "moonwalkers", intervistandoli personalmente (non facendo alcuna fatica a trovarli) e raccontando come la Luna ha cambiato le loro vite. Il libro è pubblicato in Italia da "Cairo Editore" ed è possibile acquistarlo On Line da svariati fornitori italiani e esteri.